L’assertività

Il primo argomento che mi stà a cuore trattare nel mio blog e legato alla comunicazione tra persone. Ho imparato nella mia esperienza lavorativa che molto spesso è proprio dal non saper comunicare che nascono i disagi più grossi…e anche vere e proprie patologie.

Nel mondo delle relazioni esistono diverse modalità di comunicazione che sono condizionate, in parte,dal  tipo di struttura caratteriale che abbiamo sviluppato nella nostra vita e in parte dal contesto in cui attualmente viviamo. Queste modalità,che come vedremo si dividono in due categorie, possiamo farci  costruire intorno a noi relazioni produttive oppure negative.

Attraverso la relazione, la comunicazione  e il contatto positivo  con gli altri  sviluppiamo generalmente la sensazione piacevole del sentirsi ascoltati, capiti, apprezzati e di riflesso, nel  riuscire a capire lo stato d’animo dell’altro, la nostra autostima cresce  al punto di darci quella sensazione di efficacia e capacità all’interno della nostra vita…ci sentiamo capaci e nello stesso tempo accolti dagli altri.

Esistono, invece dall’altro lato, delle modalità comunicative disfunzionali, che se utilizzate con una certa frequenza, conducono la persona a vivere sensazioni di frustrazione e di rabbia.

Molto spesso mi capita, nel corso della vita quotidiana, di trovarmi davanti persone che reclamano il bisogno di esprimere la propria opinione.. riuscire a dire come la pensano veramente.

Questa difficoltà nasce dalla paura di ricevere giudizi negativi.

Volendo fare degli esempi pratici di tale difficoltà ricordo una signora che mi disse ” A lavoro non sono riuscita a dire no alla richiesta del capo di fare un compito extra e lo stesso mi è capitato quando, la stessa richiesta, mi è stata fatta da un collega”  Altro esempio portato da un ragazzo ” ho ricevuto pesanti critiche e non sono stato in grado di controbattere”.

La lista di situazioni di questo tipo potrebbe continuare all’infinito e all’interno dei più disparati contesti ( famiglia, amici, amore) ma quello che comunque accomuna tutte queste situazioni è il vissuto che la persona ” vittima” degli altri e degli eventi vive : la frustrazione, l’insicurezza e la rabbia.

Potremmo dire che, le persone ,  mettono in atto alcune tipologie di comportamento comunicativo non efficaci per la salvaguardia della propria autostima. In questi casi, per superare tale difficoltà è importante partire dal riconoscere ” razionalmente” quali sono questi comportamenti e come si pone la persona ”vittima” all’interno della comunicazioni.

Ci sono 3 tipologie di persone:

PASSIVE:

A questa categoria appartengono le persone che nella propria vita quotidiana si mostrano costantemente attente ai bisogni dell’altro, sempre pronte a compiacere il prossimo . Chi adotta un comportamento passivo, in genere, non è in grado di riconoscere quando affermare i propri diritti e finisce per subire silenziosamente senza opporsi; possiede un livello elevato di ansia sociale e ha difficoltà a dire NO nel timore di scatenare ”conflitti” finisce con il farsi influenzare dagli altri.

Quali sono le conseguenze di un comportamento passivo?

Inizialmente queste persone vengono lodate e stimate dagli altri per la loro completa disponibilità e questo, spesso, crea in loro la convinzione che essere sempre e comunque disponibili sia una qualità da difendere. Accade però che a lungo andare le persone finiscono con ”l’abusare” eccessivamente di questa disponibilità e che quindi la persona passiva si trova costretta a dire sempre si anche quando sente che vorrebbe realmente rifiutare. Tutto ciò accade perché la persona non vuole deludere l’aspettativa, scatenare conflitti o discussioni. Alcune volte può accadere che la persona provi a difendersi dicendo no ma torna poi sui suoi passi, sopraffatta dal senso di colpa. In maniera graduale, dentro la persona passiva, prendono il sopravvento la perdita della stima di sé e la rabbia ma, anche in questo caso, la persona non è in grado di esprimere e dar voce a queste sensazioni che vengono tendenzialmente  represse e che in alcuni casi trovano come unica via di sfogo la somatizzazione..( disturbi intestinali, mal di testa).

AGGRESSIVE:

La persona aggressiva contrariamente a quelle passive appaiono costantemente concentrate su di se utilizzando nella relazione con gli altri metodi e comportamenti coercitivi e distruttivi. Questa tipologia di persone agisce cercando di soddisfare unicamente i propri bisogni e trarre vantaggi. E’ convinta inoltre che senza un comportamento aggressivo si rischi di non raggiungere i propri scopi e ritiene che qualsiasi forma di gentilezza rappresenti una debolezza da nascondere agli altri.

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Quali sono le conseguenze di un comportamento aggressivo?

Inizialmente la persona aggressiva può essere in grado di raggiungere gli obiettivi che si è prefissata questo però a discapito della qualità delle relazioni sociali. Utilizzando un comportamento prevaricante, infatti, la persona aggressiva finisce con l’inimicarsi tutti ed essere escluso da chi gli sta intorno. A  livello razionale, la persona aggressiva ritiene l’isolamento come l’unico modo per difendersi dal mondo però,  a livello emotivo, questo comportamento genera frustrazione, collera, ostilità e a  questo insieme di emozioni si uniscono il senso di colpa e l’ansia che nel caso della persona aggressiva trova come valvola di sfogo, il conflitto.

Entrambi i modelli producono conseguenze negative e infatti per entrambi i soggetto è lecito chiedersi se esiste una via di mezzo, se da queste due modalità comunicative se ne esce e soprattutto quali possono essere le alternative.

SI, se ne esce! e la via di uscita è data da un’abilità sociale chiamata assertività.

Per assertività si intende la capacità da parte della persona, attraverso una comunicazione verbale e non verbale efficace, di affermare le proprie abilità e doti personali e al contempo riuscire a costruire delle relazioni positive con gli altri. Più specificamente, con il termine assertività si fa riferimento alla capacità di esprimere le proprie emozioni e le proprie opinioni, in maniera adeguata e coerente al contesto nel quale ci si trova.

Chi adotta un comportamento assertivo, dunque, è in grado di:

  • far valere i propri diritti ma allo stesso tempo di prestare attenzione alle esigenze degli altri.
  • esprimere, da un lato, senza nessuna insicurezza o stati di ansia le proprie opinioni anche quando queste siano diverse dalla maggioranza e dall’altro rispettare le opinioni degli altri.
  • progettare e pianificare in maniera flessibile, modificando in itinere il proprio comportamento, in maniera funzionale al raggiungimento degli obiettivi.
  • fidarsi delle proprie capacità e saper scegliere in maniera totalmente autonoma.
  • utilizzare una comunicazione chiara e priva di ambiguità.
  • chiedere spiegazioni qualora non si capisca il motivo di certi comportamenti.
  • lavorare in gruppo riuscendo a costruire un buon rapporto con tutti i membri da un lato e dell’altro di affermare sè stesso.

L’elenco dei vantaggi che un atteggiamento assertivo comporta sono decisamente numerosi ed il conseguente benessere che genera sia nella persona che lo pratica sia su chi gli sta intorno è piuttosto elevato. Come tutte le abilità sociali, l’assertività può essere considerato un comportamento umano che si apprende attraverso continue esperienze relazionali e sociali positive a partire dalla nascita, ma, con un pò di “pratica,” è possibile svilupparla e potenziarla anche in età adulta. Nel prossimo articolo verranno proposti consigli, strategie e suggerimenti concreti per cercare di adottare in maniera spontanea un comportamento assertivo.